Inizia la primavera, ritorna l’inverno in Piemonte
Marzo è un mese pazzo per definizione, e anche quest’anno non si smentisce. I primi venti giorni sono trascorsi all’insegna di giornate quasi del tutto serene, accompagnate da temperature più abituali a Maggio. Ma in questi ultimi giorni invece tornerà a farci visita per l’ultimo saluto l’inverno.
Perturbazioni sono attese dall’Atlantico accompagnate da aria più fresca che faranno abbassare le temperature di 7-8°C, riportandole in media o poco sotto per il periodo. Le precipitazioni non mancheranno ma la loro distribuzione e consistenza è ancora soggetta a possibili cambiamenti.
Oggi la giornata al Nord-ovest trascorrerà per lo più serena con copertura nuvolosa in aumento dalla serata e temperature in diminuzione nei valori massimi. Possibile qualche isolato rovescio nella sera su torinese e alto Piemonte.
Sabato 22 tutta l’area nordoccidentale sarà interessata da copertura compatta, con precipitazioni che saranno concentrate sulle zone Alpine nel comparto Marittimo, su alto Piemonte, Val d’Aosta, Liguria di ponente, in pianura solo qualche piovasco isolato. Quota neve ancora piuttosto elevata oltre i 2000 m. Temperature in calo sia nelle massime che nelle minime di 3-4°C
Domenica 23 mattina ancora precipitazioni, ma in via di esaurimento in giornata per l’allontanamento di questa prima perturbazione verso est. Temperature ancora in calo (min 5-7°C max 12-14°C) per l’affluire di aria più fresca da nord-ovest. Possibili temporali in serata su est Piemonte.
Lunedì e Martedi saranno giornate di tregua, con cieli irregolarmente nuvolosi, ma con possibilità di gelate al mattino sulle pianure per via dell’aria più fredda entrata nel weekend. Temperature quindi in calo nelle minime (0-3°C) e in aumento nelle massime(15-17°C)
Mercoledì l’arrivo di una nuova perturbazione, unita all’aria fredda esistente, potrebbe portare la neve fino a quote collinari nel cuneese, ma è una situazione ancora da confermare.
Attenzione alle gelate che potrebbero interessare da lunedì le pianure cuneesi, e torinesi soprattutto nel settore vicino ai rilievi con grave rischio per la fioritura avanzata
